Il termine “burino”, in dialetto romanesco si riferisce al contadino, colui che viene dalla campagna. Oggi è anche sinonimo di persona rozza, a volte volgare.La frittata alla burina, piatto preparato con i tipici prodotti della campagna romana, lattuga e pecorino, porta alla mente proprio i contadini. Erroneamente si pensava che provenisse da “buro – burini”, cioè burro, venditori di burro. In realtà da una ricerca più attenta salta fuori che deriva dal latino “buris-is”, ovvero il manico dell’aratro in riferimento ai braccianti della Romagna, all’epoca dell’appartenenza al territorio dello Stato Pontificio, ingaggiati come lavoratori stagionali nell’Agro Romano, come riporta Fernando Ravaro nel suo “Dizionario Romanesco” un’opera con oltre 11.000 voci, 18.000 citazioni di autori di ogni tempo, più di 7000 locuzioni e forme tipiche, frutto di un ventennio di studi, osservazioni, ricerche. E quindi mi fido!
1 cespo di lattuga romana 4 cucchiai di pecorino romano dop 3 cucchiai di olio extravergine di oliva sale e pepe q.b. 4 uova
Preparazione della frittata alla burina
Lavare accuratamente la lattuga, asciugarla bene e ridurla a listarelle.In una terrina battete le uova con il sale, il pepe e il pecorino romano. Aggiungete le listarelle di lattuga.Nel frattempo fate scaldare un cucchiaio di olio in una padella e quando è ben caldo versateci il composto.Una girata e una rivoltata… e la frittata è fatta!Personalmente la preferisco fredda, o tiepida.
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E’ buono ma non posso troppe uova sono leggermente allergica sopra tutto al tuorlo, posso farla solo con gli albumi. Buona serata
Un uovo a testa Edy… Prova a farlo solo con gli albumi, chi te lo vieta??? casomai per dargli colore aggiungi un po’ di zafferano o curcuma. Poi fammi sapere!
È ottima! L’ho portata ad una cena ed ha stupito tutti x semplicità e bontà.
Grazie Cristina! Mi fa piacere che hai apprezzato, pur nella sua estrema semplicità, questo piatto tipico che purtroppo… è caduto un po’ in disuso.