Crostatine di visciole di Sezze

crostatine di visciole di Sezze

Le crostatine di visciole di Sezze sono un dolce tipico che si preparava in occasione di alcune festività religiose e in occasioni di matrimoni, battesimi e comunioni per offrirle a parenti amici; ora si possono trovare ogni giorno nei forni e nelle pasticcerie, fatte a mano seguendo la stessa ricetta che forse risale al 1600. La crostatina di visciole e’ piccola, di forma ovale o tonda e con un piacevole contrasto tra la dolcezza della pasta e il gusto aspro della marmellata di visciole dei Monti Lepini, un tipo di ciliegia piccola, di colore rosso scuro, dal sapore acidulo che cresce spontanea e matura tra maggio e giugno.

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Paste di mandorle di Sezze

paste di mandorle di Sezze

Le paste di mandorle di Sezze sono un dolce tipico.  Abbiamo già parlato delle Crostatine di visciole di Sezze, dolce casalingo preparato con un impasto ricco di tuorli. Nell’ottica di una cucina senza sprechi, per utilizzare gli albumi, le massaie preparavano anche un’altra delizia: le paste di mandorle di Sezze, dolci che  insieme alle crostatine, non possono mancare in particolari festività. Di forma rotonda sono fatte con  albumi, zucchero e mandorle e aromatizzate con buccia di limone. Le mandorle sgusciate vanno private della pellicina immergendole per un paio di minuti in acqua bollente, una volta scolate basterà fare un piccola pressione con le dita, la pellicina verrà via con facilità. Quando saranno asciutte e ben fredde si possono macinare, eventualmente dopo averle messe a raffreddare nel congelatore per una decina di minuti.

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Frittata alla burina

Frittata alla burina
Il termine “burino”, in dialetto romanesco si riferisce al contadino, colui che viene dalla campagna. Oggi è anche sinonimo di persona rozza, a volte volgare.
La frittata alla burina, piatto preparato con i tipici prodotti della campagna romana, lattuga e pecorino, porta alla mente proprio i contadini. Erroneamente si pensava che provenisse da “buro – burini”, cioè burro, venditori di burro. In realtà da una ricerca più attenta salta fuori che deriva dal latino “buris-is”, ovvero il manico dell’aratro in riferimento ai braccianti della Romagna, all’epoca dell’appartenenza al territorio dello Stato Pontificio, ingaggiati come lavoratori stagionali nell’Agro Romano, come riporta Fernando Ravaro nel suo “Dizionario Romanesco” un’opera con oltre 11.000 voci, 18.000 citazioni di autori di ogni tempo, più di 7000 locuzioni e forme tipiche, frutto di un ventennio di studi, osservazioni, ricerche.  E quindi mi fido!

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Gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti

gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti

Due prodotti d’eccellenza del nostro territorio per preparare questo gelato di ricotta con composta di ciliegie di Montelibretti: la rinomata ricotta romana D.O.P. e le le ciliegie Ravenna di Montelibretti. Non poteva che uscirne fuori un dolce dal sapore gustosissimo, inimitabile. Nella nostra tradizione non abbondiamo di dolci, ma sono tutti preparati con prodotti semplici e di qualità. E anche questa ricetta va conservata, custodita, protetta… 

La ricetta tradizionale vera e propria è il solo gelato, la composta di ciliegie di Montelibretti l’ho preparata di mia iniziativa e la ricetta la potete trovare qui.

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Facioletti a corallo cotti a crudo

L’ingrediente principe della  ricetta dei facioletti a corallo cotti a crudo è il fagiolino a corallo, il “facioletto” come viene chiamato dalle nostre parti. 

E questa è la classica ricetta che si tramanda da madre a figlia, andando indietro nel tempo…i “facioletti de mamma” o quelli di nonna e ancora indietro! Continue Reading

Lacne e fagioli

lacne e fagioli

Lacne e fagioli: la Minestra della tradizione setina, ovvero di Sezze Romano, in provincia di Latina. Una pasta e fagioli particolare, cucinata con le lacne. Le lacne altro non sono che dei maltagliati di sola farina e acqua. Una pasta povera senza l’uso di uova che  in tempi passati non sempre erano facili da reperire tra la povera gente. Oggi qualcuno le prepara anche con l’uovo, ma questa ricetta conserva la peculiarità di pasta fatta in casa senza uova. La particolarità di questo piatto sono i fagioli cannellini che non devono assolutamente essere tenuti a bagno! Provare per credere! Una delizia! 

 

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